È meglio il farmaco brandizzato o il farmaco equivalente?

È MEGLIO IL FARMACO BRANDIZZATO O IL FARMACO EQUIVALENTE?

Il senso comune, spesso, ci porta a rispondere a questa domanda, come se parlassimo di beni come borse o vestiti: acquisto il prodotto “di marca” o quello contraffatto? Con i medicinali non funziona così!

L’Organizzazione Mondiale della Sanità definisce “intercambiabile” il rapporto fra farmaco brandizzato e farmaco generico.

Infatti, un farmaco si dice equivalente (o generico, da “generic medicinal product”) rispetto ad un altro, solo se fra i due c’è un rapporto di bioequivalenza, ossia la medesima modalità, frequenza e concentrazione nella capacità di rilascio del principio attivo, che è la sostanza ad azione curativa.

Pertanto, il farmaco equivalente è tale sotto ogni profilo a quello griffato: stesso principio attivo, stessa dose, stesse indicazioni terapeutiche...

Le differenze riguardano, per di più, il nome, il prezzo e, in alcuni casi, gli eccipienti.

Per quel che riguarda il nome, mentre il medicinale griffato può averne uno di fantasia (es.: Momentact), “l’equivalente”, deve chiamarsi come il principio attivo che contiene (es.: ibuprofene), più quello dell’azienda che lo produce (es.: Zentiva).

Quanto al costo, invece, i farmaci generici costano, come minimo, il 20% in meno rispetto a quelli di marca; ma perché?

Nel 1800, dopo anni di ricerche, tentativi falliti e ingenti spese, Alessandro Volta realizza la prima pila elettrica funzionante. Oggi, grazie alle sue scoperte, milioni di persone in tutto il mondo usano la corrente con facilità e costi, grossomodo, accessibili. Questo è ciò che accade anche per i medicinali: l’azienda che per prima sviluppa un farmaco, investe importanti risorse per testarne efficacia, sicurezza, posologia ... Una volta definite queste proprietà, lo brevetta, garantendosi i diritti di esclusività per 20 anni. Alla scadenza di questo termine, qualunque altra casa farmaceutica può riprodurlo e commercializzarlo, conoscendo già effetti collaterali, modalità e concentrazione di rilascio ottimali del principio attivo. E questo comporta un risparmio non da poco. Ecco perché il farmaco generico costa meno di quello brandizzato.

Leggermente più complessa, invece, è la questione legata agli eccipienti, ossia quegli elementi, diversi dal principio attivo, che vengono usati nella realizzazione di una forma farmaceutica. Tali sostanze, non hanno un’azione curativa, ma aiutano l’assorbimento del principio attivo da parte dell’organismo, facilitandone l’assunzione. Inoltre, migliorano aspetto e forma del medicinale, in modo che possa presentarsi in compresse, sciroppi, gel … e, in alcuni casi, gli danno un sapore più gradevole.

Gli eccipienti di un medicinale “griffato” e del generico sono, generalmente, gli stessi.

Infatti, se un paziente è allergico o intollerante a uno di essi, non può utilizzare né l’uno, né l’altro. In ogni caso, i test richiesti per autorizzare la distribuzione di un farmaco equivalente vengono fatti sul prodotto finito, eccipienti compresi; quindi, ogni preoccupazione legata all’assunzione di un medicinale equivalente è priva di fondamento. Anzi, paradossalmente, il “generico” ha garanzie maggiori, poiché la verifica della sua sicurezza ed efficacia, è arricchita della grande quantità di dati ottenuti dall’uso del medicinale brandizzato durante il ventennio in cui è protetto da brevetto. Il che rende la valutazione rispetto al suo profilo di rischio/beneficio più precisa di quanto sia possibile per un medicinale “nuovo”.

Concludendo…

Un farmaco generico, oltre ad avere la stessa quantità di principio attivo del corrispettivo “di marca”, ha un’equivalenza dimostrata da appropriati studi di biodisponibilità

Per questo, la diffidenza di utilizzo dell’uno o dell’altro medicinale non è supportata da evidenze scientifiche. Inoltre, l’AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco) ritiene che:

- … l’adozione dei medicinali equivalenti rappresenta in tutti i Paesi del mondo un’opportunità per garantire la presenza sul mercato di validi strumenti terapeutici … e per liberare risorse economiche da investire nell’ingresso dei nuovi medicinali salvavita … destinati a eradicare patologie oggi incurabili –

Quindi, se un farmacista indica la possibilità di acquistare un farmaco generico, non lo sta facendo per interesse personale, anzi: a meno che non ci sia una precisa indicazione di insostituibilità sulla ricetta medica, è tenuto a fornirvi il prodotto equivalente con il prezzo più basso.

Per maggiori informazioni sull’argomento puoi consultare le fonti dell’articolo:

https://www.aifa.gov.it/documents/20142/867174/Medicinali_Equivalenti_05-2021.pdf

https://www.fondazioneveronesi.it/magazine/articoli/altre-news/eccipienti-ecco-cosa-ce-da-sapere#:~:text=Tecnicamente%20si%20tratta%20di%20sostanze,assorbimento%20da%20parte%20dell'organismo.

https://www.salute.gov.it/portale/temi/p2_6.jsp?area=farmaci&id=3615&menu=med#:~:text=Il%20principio%20attivo%20%C3%A8%20il,privi%20di%20ogni%20azione%20farmacologica.

http://www.vita.it/it/article/2022/04/28/farmaci-equivalenti-puech-dalissac-teva-facciamo-risparmiare-1-miliard/162655/

https://www.fcr.re.it/medicinali-equivalenti-generici#:~:text=Il%20farmacista%2C%20qualora%20sulla%20ricetta,salvo%20diversa%20richiesta%20del%20cliente

https://it.wikipedia.org/wiki/Eccipiente

Se, invece, vuoi scoprire se esiste il “generico” di un farmaco in particolare, puoi sfogliare le nostre pagine dedicate alle aziende farmaceutiche specializzate nella produzione di medicinali equivalenti, come Doc Generici o EGEuroGeneric.

Per qualsiasi altro approfondimento, contattaci. Il farmacista risponde!

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