Perché assumerne integratori di vitamina d nel periodo autunnale

PERCHÉ ASSUMERNE INTEGRATORI DI VITAMINA D NEL PERIODO AUTUNNALE

La vitamina D è un complesso di pro-ormoni, con diverse funzioni, fra cui ci sono anche la vitamina D2 e D3 che hanno particolare importanza per il sistema scheletrico e immunitario dell’uomo.

La vitamina D2 (1,25-diidrossivitamina D) si trova in alcuni alimenti grassi; la seconda (calcitriolo), invece, viene sintetizzata dalla pelle grazie all'esposizione ai raggi UVB.

Entrambe assolvono alla medesima funzione, anche se la D3 è considerata più biodisponibile ed efficace nell'aumentare e mantenere i livelli di questa sostanza all’interno dell’organismo.

Cosa fa la vitamina D?

La vitamina D esercita le proprie funzioni legandosi ad uno specifico recettore sulla superficie delle cellule, presente, soprattutto, a livello dell’apparato scheletrico. Infatti, è ben noto il ruolo della vitamina D nella calcificazione di ossa e denti; tuttavia, ci sono recettori di vitamina D anche nelle cellule del sistema immunitario, dello stomaco, dei reni, della prostata e del cervello. Pertanto, i suoi effetti benefici riguardano molteplici aspetti della salute umana.

Vitamina D e sistema immunitario

La vitamina D svolge un’attività regolatrice sul sistema immunitario adattativo, ovvero la capacità del nostro organismo di riconoscere e combattere un antigene. In particolare, gestisce la vitamina D la produzione dei linfociti T e B che si attivano in risposta ad una molecola estranea, potenzialmente pericolosa. Quindi, è fondamentale per avere difese forti, in grado di attivarsi rapidamente e adeguatamente ad “attacchi esterni”, come quelli di virus e batteri: inoltre, questa attività regolatrice ha anche la proprietà di inibire un’eventuale risposta immunitaria eccessiva, dovuta, ad esempio, a malattie autoimmuni o patologie infiammatorie croniche.

Come si produce la vitamina D?

Come accennato, la vitamina D può essere assunta tramite alimenti che sono, soprattutto, di origine animale, come: pesci grassi (salmone, aringhe, sgombro, tonno), olio di fegato di merluzzo, fegato di manzo o maiale, uova e formaggio. Tuttavia, l’alimentazione rappresenta una fonte di vitamina D piuttosto scarsa (meno del 20% del fabbisogno giornaliero), anche perché questi cibi contengono la D2, che è “meno potenza” della D3.

Diversamente, il corpo umano è in grado di produrre più di 15.000 UI di vitamina D3 da un’esposizione solare di circa 30 minuti.

Ci sono, poi, altri aspetti da considerare che influenzano la produzione di vitamina D legata ai raggi UVB come, ad esempio: l’esposizione, che deve essere integrale e continuativa (almeno per una settimana) e l’età: i soggetti anziani hanno una capacità di sintesi della vitamina D anche 7 volte inferiore a quella di un giovane adulto. Diversamente, per i bambini molto piccoli, che di solito non si espongono alla sole, i pediatri consigliano l’assunzione di vitamina D per i neonati; infatti, esiste un programma non obbligatorio che ne prevede la somministrazione, in gocce o latte artificiale arricchito, nei primi 24 mesi di vita, per evitare l’insorgere di eventuali problematiche nello sviluppo scheletrico.

Quanta vitamina D si può assumere (in sicurezza)?

La dose giornaliera di vitamina D raccomandate dall’AIFA varia dalle 1500 alle 2500 Unità Internazionali (UI) per gli adulti e dalle 400 alle 500 UI per i bambini. Questa varianza, oltre a dipendere dalla fase di sviluppo dell’individuo (gli anziani, generalmente, dovrebbero assumerne di più) è legata ai motivi per cui si assume: in caso di assunzione preventiva e in assenza di particolari fattori di rischio, 1000 UI al giorno possono essere sufficienti a soddisfare il fabbisogno giornaliero di un adulto; invece, per colmare una carenza significativa la dose giornaliera può raggiungere anche le 10000 UI. Tuttavia, nonostante sia difficile sviluppare tossicità per questa sostanza, la presenza di deficit importanti richiedono esami e terapie sotto prescrizione medica.

Integratori di vitamina D: i consigli del farmacista

Uno dei principali utilizzi degli integratori di vitamina D è la prevenzione. Ad esempio, si possono assumere integratori di vitamina D in età pediatrica per prevenire il rachitismo. Nel caso degli adulti, invece, viene assunta per soddisfare il fabbisogno di questo micronutriente durante tutto l’anno. Infatti, se in estate la produzione di vitamina D aumenta; in inverno si abbassa, raggiungendo il minimo fra marzo e aprile. Inoltre, diversi studi epidemiologici hanno rilevato uno stato di carenza di vitamina D in quasi tutta la popolazione mondiale; pertanto, l’approccio più salutare per prevenire malanni ricorrenti e problemi di mineralizzazione delle ossa è combinare l’esposizione solare con l’assunzione da fonti alimentari e integratori, specie nei mesi in cui c’è meno sole. Mentre, se si stanno gli integratori hanno lo scopo di colmare una carenza duratura, la terapia non va sospesa neanche in estate.

Il modo migliore (e più economico) per garantire il giusto apporto di vitamina D al nostro organismo sono gli integratori ad uso orale di vitamina D3 per il sistema immunitario.

È possibile trovare questi prodotti in diversi formati, che hanno pro e contro a seconda delle proprie esigenze. I più comuni sono:

- compresse, generalmente da 1000 e 2000 UI, da assumere giornalmente, che hanno il dosaggio corretto per i soggetti adulti senza particolari carenze di vitamina D;

- spray, a dosaggio modulabile da 500 UI, da assumere giornalmente e indicato in età pediatrica o per gli adulti con problemi di deglutizione;

- gocce, anch’esse modulabili ma con dosaggi maggiori (10000UI/ml), utili per chi preferisce un’assunzione cumulativa, da una volta a settimana. La vitamina D, infatti, ha una proprietà particolare, per cui viene accumulate nel fegato per essere rilasciata a piccole dosi, quando necessario.

Infine, seguendo alcuni accorgimenti, è possibile ottimizzare gli effetti delle terapie compensative con integratori di vitamina D. Ad esempio: assumendo gli integratori durante un pasto contenente grassi, se ne aumenta l'assorbimento fino al 32%. Ciò dipende dalla caratteristica della vitamina D di essere liposolubile, ovvero di sciogliersi più facilmente nei lipidi, che sono appunto grassi. Inoltre, è dimostrato che assumere la vitamina D in abbinamento alla vitamina K2 e al magnesio, ne massimizza gli effetti benefici. Infatti, mentre il magnesio facilita la sintesi e l’attivazione della vitamina D, la K2 ne integra l'azione positiva, poiché, incrementa la disponibilità di alcune delle proteine attivate dalla vitamina D e facilita l’assorbimento del calcio nelle ossa, evitando che si disperda nelle arterie e nei vasi sanguigni e l’ipercalcemia derivata.

Per ulteriori approfondimenti consulta i seguenti link:

https://www.clinicametabolomica.it/il-ruolo-della-vitamina-d-nelle-malattie-autoimmuni/

https://www.airc.it/cancro/prevenzione-tumore/il-sole/vitamina-d#:~:text=Tutto%20il%20resto%20della%20vitamina,dell'esposizione%20ai%20raggi%20UVB.

https://www.airc.it/cancro/informazioni-tumori/lo-sai-che/la-vitamina-d-e-una-molecola-chiave-per-la-salute

https://www.grupposandonato.it/news/2020/agosto/sole-vitamina-d

https://www.humanitas.it/enciclopedia/vitamine/vitamina-d/

https://www.aifa.gov.it/documents/20142/1030827/SCHEDA_CITTADINO_VIT-D_31.10.2019.pdf

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